Milano Est Ovest
San Babila, luogo testimone delle evoluzioni sociali
Nel corso degli anni la nota Piazza di Milano è stata attraversata da storia, arte, politica, generazioni, stili e movida. San Babila è più di un semplice luogo, è sede di eventi storici per la sociologia milanese.
All’apparenza può sembrare un luogo del centro storico come ne esistono molti altri: i palazzi antichi, la Basilica cinquecentesca dallo stile neoromantico e barocco, gli affascinanti monumenti che destano curiosità. Ma San Babila non è solo questo: la famosa piazza è anche testimone dell’evoluzione della società e custode di vicende passate da cui si può raccontare un pezzo di storia della città di Milano.
Situata a Est del centro di Milano - a cui si può arrivare con un treno della metro Blu M4 - piazza San Babila in origine era solo uno un largo che si apriva verso l'attuale corso Vittorio Emanuele e l'antica basilica, per poi continuare verso corso Venezia. Un luogo collocato appena fuori le mura romane dove, nel Medioevo, sostavano mercanti e mercanzie per vendere la propria merce.
Ma presto il suo aspetto inizia a mutare: negli ultimi decenni dell'XI secolo vengono costruite la Basilica, eretta sulle rovine di un tempio pagano dedicato al dio Sole, e la Colonna del Leone. Ma solo durante il ventennio fascista la Piazza prende le sembianze di quello che vediamo oggi - Palazzo del Toro, Teatro Nuovo e Torre Snia Viscosa - diventando poi un vero salotto urbano, dove incontrarsi e fare acquisti.
È, però, nel periodo sessantottino che piazza San Babila inizia a contraddistinguersi per la funzione sociale per cui oggi è conosciuta. In quegli anni iniziano una serie di cruenti scontri politici alimentati da un gruppo di ragazzi che, come carattere distintivo, indossano occhiali a goccia, stivaletti a punta, jeans, giubbotto militare o giacca in pelle: i sanbabilini, cioè coloro che fanno parte del movimento giovanile della destra radicale. Il gruppo è in realtà eterogeneo sia dal punto di vista ideologico che per l’estrazione sociale.
Nel decennio successivo la Piazza diventa la sede di un altro evento storico per la sociologia milanese: nel 1981 viene aperto il primo Burghy, un locale di hamburger che diventa il quartier generale di una fetta di gioventù contraddistinta dal bomber, le scarpe Timberland e le cinture El Charro: i cosiddetti paninari. Con il loro abbigliamento e l'inconfondibile capigliatura mulet (un taglio lungo dietro e corto davanti) questo gruppo segnano l’inizio della Milano da Bere come la conosciamo oggi: caratterizzata dal disimpegno politico e dal netto contrasto tra sottoculture giovanili.
Oggi, al contrario degli anni Settanta, San Babila è sinonimo di eleganza, moda, design e si distingue per la sua atmosfera vivace e sempre in movimento. La Basilica, con il suo stile architettonico tra il barocco e il neoclassico, padroneggia sul piazzale che, a sua volta, è collegato alle strade più rinomate della città.
Scendere alla fermata San Babila non significa, dunque, solo ammirare questo luogo indicato e consigliato da guide e milanesi, ma anche prendere parte e immedesimarsi in quello che è stata un tempo Milano: teatro di realtà diverse, battaglie ideologiche e politiche, mode del passato e del presente.