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Milano Est Ovest

Arte (e non solo) lungo la Linea Blu

Pittura, moda, design, fumetto, archeologia: Milano è ricca di musei e alcuni si trovano proprio lungo le fermate della nuova linea Blu.

RACCONTI DELLA MILANO DI SOPRA

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Arte (e non solo) lungo la Linea Blu

La storia di Milano parte da lontano, ma ha lasciato molte tracce dietro di sé. Per fortuna, una buona parte di queste sono ancora conservate nei musei disseminati lungo la città. Gallerie, fondazioni, spazi espositivi che offrono a turisti e residenti la possibilità di esplorare settori diversi attraverso collezioni importanti e mostre temporanee. Per scoprirne alcune, possiamo anche seguire la tratta della nuova Linea Blu.

Si parte dalla fermata Foppa, vicino alla quale troviamo Il MUDEC - Museo delle culture, in via Tortona 56. L’edificio di tre piani conta una superficie di 17mila metri quadri - ricavati grazie a un’operazione di recupero di una vecchia fabbrica Ansaldo e reinterpretati dall’architetto David Chipperfield – e ospita una collezione con oltre 7000 pezzi da tutto il mondo, tra opere d’arte e oggetti quotidiani. Si tratta del patrimonio etno-antropologico del Comune di Milano, con raccolte dall’Estremo Oriente, dall’Africa e dell’America precolombiana, dai primi secoli avanti Cristo fino al Novecento. L’idea alla base del museo è infatti quella di riuscire a fornire una rappresentazione della diversità delle culture dell’uomo, nel tempo e nello spazio. Il piano terra include spazi destinati al Forum delle Culture, una biblioteca specializzata, uno spazio conferenze, un laboratorio di restauro e il Mudec Junior, dedicato all'infanzia e ai giovani visitatori. Il percorso espositivo si sviluppa all’interno del primo piano del museo, articolato intorno a una grande piazza centrale coperta dalla quale si snodano le sale dedicate alle mostre temporanee e permanenti. All’ultimo piano si trova invece l’unico ristorante milanese che può contare tre stelle Michelin: Enrico Bartolini al Mudec.

Spostandosi verso la fermata Parco Solari, è possibile visitare un’installazione incredibile costruita nel corso di 16 anni di lavoro, all’interno di 170 metri quadri di spazio. È il Labirinto Arnaldo Pomodoro, realizzato dall’omonimo artista come sintesi e riflessione del suo percorso. Siamo in via Solari 35, negli spazi dell’ex Riva Calzoni oggi Showroom di Fendi. L’ambiente si ispira all’Epopea di Gilgamesh, il primo poema epico della storia dell’umanità, ed è caratterizzato da rielaborazioni di sculture già note oltre a forme in divenire. Pomodoro lo descrive così: “Esiste un luogo – onirico, ineffabile – che tutti noi conosciamo, tutti sperimentiamo: è l’archetipo del labirinto, che ci rimanda all’eterna sfida del segreto della vita e che nei millenni si è manifestato nel mito e nelle arti.”

Arte (e non solo) lungo la Linea Blu

Più avanti lungo la linea Blu, presso la fermata Sant’Ambrogio, possiamo fermarci per un giro al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci”. Situato in via San Vittore 21, il museo ha come sede l'antico monastero olivetano di San Vittore al Corpo – costruito agli inizi del '500 nel cuore della città – e si estende su 40.000 mq; una dimensione che lo rende il più grande museo tecnico-scientifico in Italia e uno dei più importanti in Europa. Al suo interno ci sono diverse aree tematiche che spaziano dalla fisica, all’industria spaziale, ai trasporti e anche una sezione dedicata a una collezione di oltre 150 modelli storici costruiti a partire dai disegni di Leonardo da Vinci. Le collezioni comprendono inoltre oggetti unici come l’unico frammento di Luna esposto in un museo italiano, il catamarano Luna Rossa, una centrale termoelettrica completa risalente alla fine dell’Ottocento, il sottomarino Enrico Toti e il ponte di comando del transatlantico Conte Biancamano.

Poco lontano dalla Basilica di San Lorenzo e dalla fermata De Amicis, possiamo fare una passeggiata all’interno dello spazio che conserva i resti dell'anfiteatro romano di Milano; e per saperne qualcosa di più, basta visitare l’annesso Antiquarium Alda Levi in via De Amicis 17. Il museo è ospitato in un ex-convento di monache domenicane, fra la chiesa di Santa Maria della Vittoria e l’anfiteatro, e al suo interno si possono ripercorrere la storia del luogo – tra combattimenti di gladiatori e spettacoli di caccia – e i risultati delle indagini archeologiche condotte nell’area, per definire anche l’antica topografia del quartiere. L’antiquarium è dedicato proprio all’archeologa Alda Levi che condusse i primi scavi nell’area nel 1936, prima di essere esonerata dal servizio a causa delle leggi razziali del 1938

Arte (e non solo) lungo la Linea Blu

In via Francesco Sforza 28, alla fermata Sforza-Policlinico, troviamo un piccolo spazio espositivo dedicato a ritratti e storia della medicina. Il museo “I Tesori della Ca’ Granda” – voluto e gestito dalla fondazione Ca’ Granda Policlinico – si compone di cinque sale permanenti dove sono esposti 23 ritratti dal '600 al '900, eseguiti tra gli altri anche da Giovanni Segantini, Francesco Hayez e Mosé Bianchi. Un patrimonio che deriva dalla Festa del Perdono, istituita dal Papa Pio II nel 1459 e in occasione della quale i fedeli milanesi erano chiamati ad effettuare una donazione alla Ca’ Granda per accedere all’indulgenza plenaria. Nel tempo, i donatori più generosi vennero celebrati con dei ritratti, realizzati dagli artisti locali più promettenti di ogni epoca; da cui, la preziosa collezione ora esposta. A quest’ultima, si aggiunge una sezione medica che raccoglie alcune collezioni di strumenti chirurgici che hanno fatto la storia della medicina.

Cambiamo fermata e settore, spostandoci a San Babila per il Museo della Moda e Costume del Comune di Milano, con sede a Palazzo Morando. Un edificio del ‘700, in via Sant’Andrea 6, che nel corso dei secoli è stato abitato da famiglie aristocratiche e intellettuali, prima di essere donato alla città da Lydia Caprara Morando Bolognini, contessa e letterata senza eredi. I suoi 2000 mq ospitano collezioni di prestigiosi tessuti, abiti e accessori d’epoca, oltre a una Pinacoteca dedicata a un’importante raccolta iconografica; una duplice opportunità per scoprire la storia del costume e l’evolversi della moda nei secoli.

Img 2 Arte (e non solo) lungo la Linea Blu

Sempre nel centro di Milano, tra San Babila e Tricolore in via Vincenzo Bellini 1, possiamo visitare lo studio dove Vico Magistretti – celebre designer, architetto e urbanista milanese – ha lavorato per più di sessant’anni. Diventato ora sede della Fondazione Studio Museo Vico Magistretti, lo spazio ripercorre la vita del designer attraverso i suoi progetti e le sue opere, esplorandone gli approcci metodologici. Da gennaio 2020, è disponibile online anche un portale dedicato all’archivio dello Studio: una monografia dedicata che raccoglie più di 30mila oggetti digitali tra disegni tecnici, schizzi, progetti, appunti.

A Palazzo Kramer, presso la fermata di Tricolore, ha sede invece il Museo dei Cappuccini di Milano. Siamo in via Kramer 5, di fianco al convento dell’omonimo Ordine religioso, presente in Lombardia dal 1535 e da sempre vicino alla popolazione milanese attraverso le proprie attività; una tra tutte, la fondazione l’Opera San Francesco per i Poveri. La collezione permanente vuole offrire un’occasione per conoscere meglio la realtà dell’Ordine, il pensiero e i principi che lo animano attraverso un patrimonio artistico proveniente da conventi, lasciti e donazioni di privati.

L’ultima fermata del nostro viaggio tra i musei milanesi è Susa, vicino alla quale si trova WOW Spazio Fumetto: realtà meneghina dedicata al fumetto, all'illustrazione e all'immagine animata. La sede è in via Campania 12, in un'ex fabbrica di prodotti dolciari Motta, e ospita sia sale espositive che incontri con autori e presentazioni, oltre che spettacoli e attività didattiche per le scuole. L’obiettivo è quello di recuperare e tenere viva un’arte come quella del fumetto, aprendosi ai giovani e alle aree vicine come cinema, animazione, musica, televisione e pittura. Il patrimonio deriva dall’archivio della Fondazione Franco Fossati (che ha creato e gestisce il museo) e include migliaia di materiali, anche da altri paesi del mondo, a cui si aggiungono quelli delle mostre temporanee; un ottimo punto di partenza per scoprire qualcosa di più sulla Nona arte.

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